La nostra citta’, da pochi giorni, annovera, una nuova mostra mercato della ceramica, in una struttura storica come il palazzo Reburdone, databile nel XVIII secolo, progettato dall’ arch. Francesco Battaglia per il principe di Reburdone, Enrico Gruttadaurio, fatto un piccolo accenno sull’importanza storica del palazzo, esponiamo adesso la storia attuale, il palazzo, dopo uno stato di lungo abbandono e degrado, grazie ai finanziamenti pit della regione Sicilia, riacquista il suo splendore, viene totalmente ristrutturato e riqualificato, tanto da diventare fiore all’ occhiello della nostra citta’, esso viene destinato ad uso “museo d’arte della ceramica contemporanea” e il 05/05/07 viene inaugurato e restituito alla citta’, a distanza di poco meno di un anno, il progetto innovativo e funzionale, previsto per il palazzo Reburdone, diviene carta straccia, il palazzo viene affidato, ma non si ricorda bando pubblico, ad un consorzio ceramisti, quindi ad un soggetto privato, a parte le discutibili procedure di assegnazione, ci chiediamo come una struttura di grande rilevanza storica e pubblica, possa cambiare la propria destinazione d’uso dall’ oggi al domani, in un momento di dura crisi per il nostro settore, dove le difficolta’ stanno costringendo numerose botteghe a chiudere o a ridurre il personale, ci domandiamo “a cosa serve questa mostra mercato”?
Il palazzo Reburdone, meritava sicuramente una migliore sorte, esso poteva diventare ambita e importante tappa turistica, poteva ospitare mostre di pittura e arte in generale, poteva prevedere una sala audiovisiva per la proiezione della lavorazione della nostra ceramica, poteva dare la possibilita’ a tutte le botteghe di esporre il proprio pezzo senza scopo di lucro, insomma bastava che l’ente proprietario del bene, il nostro comune, ascoltasse gli artigiani del settore e non solo una parte, invece ci ritroviamo un privato che gestisce un bene pubblico, con grossi vantaggi economici, abbassando ulteriormente l’offerta turistica della nostra citta’, il turista desidera ricevere servizi, e’ quello che fornira’ il palazzo Reburdone, attualmente non lo è!!!! anzi…..
Chiediamo, all’amministrazione comunale, un urgente incontro con le parti, riteniamo sia inaccettabile tale metodo di assegnazione, che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio le attivita’ artigiane, innescando una sorte di “guerra tra poveri”, dove un settore in piena crisi istituzionale ed economica, anziché’ crescere in cooperazione, si dedica all’ autolesionismo e al personalismo, infatti alcune botteghe artigiane difficilmente riusciranno a competere in orari di apertura e prezzi.
Necessita, una maggiore attenzione, ai veri problemi della nostra citta’ nel settore turistico e ceramico, mancanza d’attrazioni, carenza di servizi (bagni), mancanza d’interazione tra istituzioni e artigiani, mancanza di narrazione della lavorazione della ceramica, carenza d’ indicazioni turistiche, mancanza di pubblicitB, inesistenza di aree artigianali per la produzione della ceramica, mancanza di cura e pulizia del centro storico e in particolar modo per la Scala S. Maria del Monte!!!!(Unesco!?!?)
Riteniamo, che il palazzo Reburdone, poteva essere, una polivalente struttura di servizio turistico e non struttura di profitto a basso costo, proponiamo, il ripristino della destinazione d’uso iniziale della struttura e che essa diventi anche la degna sede della raccolta dei preziosi volumi del prof. Ragona, figura ineguagliabile e storica per la nostra ceramica, o vogliamo perdere anche questo??????
Situazione attuale palazzo Reburdone.