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venerdì 22 luglio 2011

IL DECLINO DI CALTAGIRONE

Il declino di Caltagirone

L’amministrazione Pignataro nuoce gravemente ai cittadini, producendo queste politiche fallimentari:

· CIMITERO: Con la privatizzazione le tariffe sono aumentate in maniera spropositata, il costo dei loculi è tra i più alti d’Italia, la gestione privata ha portato ad un vero e proprio monopolio del “caro estinto”, escludendo le maestranze locali;

· SPAZZATURA: Nonostante l’attivazione della raccolta differenziata non si applica la TIA, le bollette sono tra le più care d’Italia, mancano le isole ecologiche, senza nessun ritorno in bolletta per i cittadini, gli anziani sono sempre i più colpiti;

· ACQUA: Dopo il Si al referendum, la SIE continua in maniera illegittima ad inviare bollette ai cittadini, il sindaco in qualità di vice-presidente dell’Ato acque continua a difendere la privatizzazione, l’acquedotto è un colabrodo così come le reti fognarie del centro storico, le tariffe sono altissime e si paga pure l’aria;

· LAVORO: La principale attività della nostra città, la ceramica, è al collasso, molte botteghe chiudono, altre lo faranno, centinaia di posti di lavoro sono a rischio, così come tutto il settore artigianale, l’amministrazione in questi anni ha abbandonato le politiche del lavoro;

· STRISCE BLU: Ormai sono ovunque, nonostante la loro illegittimità, un altro balzello nei confronti del cittadino, inaccettabile quelle poste senza alcun vincolo nelle vicinanze di ospedale e pubblici uffici;

· PRIVATIZZAZIONI: Musei che seguono logiche di profitto e non bene pubblico della città; attività sportive solo a pagamento negando spazi di libero accesso ai cittadini; parcheggio S.Stefano opera “necessaria” e “condivisa” per la chiusura del centro storico, costruito per scopi commerciali e non di servizio alla città ; storiche strutture assistenziali “pubbliche” come l’IPAB condannate ad una lenta agonia per favorire il settore dell’assistenza privata.

· VIABILITA’ e STRADE: Pessime condizioni delle principali arterie stradali vedi le circonvallazioni, le strade di collegamento della città completamente abbandonate, piene di buche e erbacce, il piano del traffico tanto esaltato non viene attuato, trasporti pubblici inefficienti;

· VERDE PUBBLICO: La villa comunale fiore all’occhiello della nostra città è nel degrado, nonostante il lavoro profuso dai nostri giardinieri, vialetti inaccessibili, la caratteristica pavimentazione (cuticchie) è stata barbaramente asfaltata, la mancanza di attenzione l’ha trasformata in un luogo estraneo alla città, chiudendo anche gli spazi per i bambini;

Siamo stanchi di tutto questo è ora di dire BASTA, noi abbiamo una visione diversa rispetto all’attuale amministrazione e a questo consiglio comunale, sordi alle necessità e alle problematiche della città, auguriamo buone vacanze ai nostri concittadini, al ritorno, insieme a chi vuole cambiare lo stato attuale delle cose, costruiamo l’idea di un’altra Caltagirone possibile all’ attuale amministrazione e ai partiti che la sostengono (PD-SEL-IDV-PSI-PDL).

PIGNATARO DIMETTITI

Un’altra Caltagirone è possibile

domenica 3 luglio 2011

Cascone (Segr.PRC-Caltagirone): "Via cavallitti nel degrado"

I "dimenticati" di via Cavallitti dopo il dissesto solo l'abbandono

  • Sabato 02 Luglio 2011 * Catania (Provincia),pagina 53


Nel centro storico di Caltagirone, gli abitanti di via Cavallitti e dei percorsi adiacenti protestano per il mancato avvio dei lavori di risanamento urbanistico e per le condizioni di degrado ambientale in cui versa la zona che, da due anni, fu sgomberata a seguito di crolli provocati da un rilevante dissesto idrogeologico. Il segretario di Prc, Gigi Cascone, che costituì un comitato spontaneo contrattacca: «Il degrado persiste e lamentiamo la mancanza di risposte e di attenzioni delle istituzioni competenti».
Dal Municipio rispondono che «è stato avviato l'iter delle gare d'appalto, che sfoceranno in due consistenti investimenti economici pari a oltre 2 milioni e 800 mila euro». Ai residenti queste rassicurazioni non bastano e rilanciano la questione, ponendola però sotto un aspetto igienico-ambientale.
«In due anni - dice la residente Raffaella Bizzini - notiamo erbe alte come arbusti, ratti a spasso e perfino alberi di fico nati spontaneamente. Tutto questo è degrado. Siamo stanchi di subire».
Lina Giuliano, altra residente, ripropone i problemi delle famiglie sgomberate: «Siamo stati sgomberati per sei mesi - dice - ma ne sono passati 18 e non abbiamo mai saputo quando potremo ritornare a casa. Oggi siamo evacuati e abbandonati».
Cuore pulsante del quartiere è una rivendita di tabacchi, uno dei pochi punti di riferimento commerciali, gestito da Salvatore Gulino: «I cittadini - dice - come pagano le tasse rivendicano i loro diritti. Vorremmo pure che fosse sistemata la zona come è giusto che sia, almeno in un paese civile».
L'ennesimo problema segnalato riguarda il pagamento dell'Ici. Alcuni ne chiedono l'esonero. «Siamo costretti a pagare l'Ici - dice Gaetana Primo, residente - per immobili che sono sì di nostra proprietà, ma che non possiamo né abitare, né fruire occasionalmente. Chiediamo quindi l'esonero del pagamento della tassa in deroga al regolamento». Su questa richiesta, dal Municipio hanno risposto: «La richiesta sarà oggetto di un'attenta valutazione, per verificarne la realizzabilità».
Un'ultima segnalazione riguarda la presenza di ratti: «Qui - dice Cinzia Bizzini - i topi proliferano e i gatti fanno andirivieni con i topi catturati».
L'assessore comunale alle Politiche ambientali, Enzo Stefano: «Sono stati effettuati più interventi di disinfestazione, sia ordinari che straordinari, oltre che di derattizzazione, ultima in via Favitta, pochi giorni fa. Se è necessario, siamo pronti a intervenire».
La questione è sollevata e sostenuta dagli esponenti di Prc: «La gente chiede chiarezza - dice il segretario Gigi Cascone - in ordine agli interventi da realizzare, ma vuole vivere in condizioni igieniche favorevoli e non più nel degrado».
Conclude l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Mario Polizzi: «L'iter di due gare d'appalto è stato avviato, per due consistenti interventi: l'uno in via Cavallitti di 1,5 milioni di euro, per la riqualificazione urbana (erogato dal Dipartimento regionale alla Famiglia) e l'altro nella vicina via Pisciaro di 1 milione e 330 mila, per recupero immobili destinati a ospitare un centro polivalente per l'accoglienza di famiglie in condizioni di disagio. Attendiamo l'ultimo nullaosta dalla Regione per indire la gara. Abbiamo fatto tutto ciò che è di nostra competenza e torneremo a sollecitare la Regione per fare il più in fretta possibile».
GIANFRANCO POLIZZI

sabato 2 luglio 2011

Strisce blu, è ora di dire basta!



Comunicato stampa

Illegittimità dei project financing e delle strisce blu nei comuni di Giarre e Caltagirone


Il Circolo di Rifodazione Comunista di Fiumefreddo di Sicilia e il Circolo di Rifondazione Comunista di Caltagirone, già promotore dell’iniziativa, hanno deciso di lanciare un appello per una “comune” battaglia di civiltà: l’illegittimità delle strisce blu.

Entrambi i circoli provengono da esperienza diretta sul proprio territorio di realizzazione e completamento di parcheggi multipiano realizzati in project financing (Giarre-Caltagirone) e il conseguente affidamento per 30 anni a Caltagiorne e per 40 anni a Giarre degli stalli blu a pagamento delle città.

Tali discutibili contratti tra le amministrazioni e la società di gestione sono solo un esempio di come l’illegittimità e gli interessi imprenditoriali siano prevaricanti della legge e dei diritti morali, civili e penali dei cittadini che continuano ad essere vessati senza alcuna possibilità di difesa.

La Cassazione ha emesso un’importante sentenza (la n. 116/2007), ispirata dal Codice della Strada, articolo 7 comma 8:

la quale sostiene in sunto: nei centri urbani – ad esclusione delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e da quelle di particolare rilevanza urbanistica – gli amministratori comunali hanno l’obbligo di realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posteggi a pagamento a fascia oraria

Palesemente la realtà è totalmente diversa e raramente esistono aree di sosta libera nelle immediate vicinanze delle strisce blu, eventualmente regolamentate con disco orario al fine di favorire la turnazione della sosta.

Inoltre l’articolo 7 del Codice della Strada al comma 7 recita:

I proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la viabilità urbana.

Ad oggi non abbiamo visto alcun miglioramento della viabilità, nelle nostre realtà e non è dato sapere come i proventi vengano ripartiti tra ente gestore e ente proprietario della strada.

Il Codice della Strada è chiarissimo all’ Art.7 comma 6 del Codice della Strada

“le zone destinate al parcheggio a pagamento devono essere obbligatoriamente ubicate al di fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico

Salvo rare eccezioni in nessun caso la dislocazione degli strisce blu è fuori dalla CARREGGIATA, come sentenziato dal Giudice di Pace di Roma, dott. Romano (sentenza n° 16237 27 marzo 2006)

Con tale provvedimento è possibile fare ricorso alle multe per divieto di sosta nelle strisce blu, tramite Giudice di Pace, con conseguente annullamento del verbale, contestandone l’illecito per i motivi sopracitati!!!

Crediamo sia fondamentale fare un appello alle associazioni di Categoria e di Consumatori, alle forze Politiche e alla Società Civile, nell’interesse dei cittadini e del nostro territorio.

Non è possibile tacere e pagare e infine pagare per un servizio totalmente inesistente, che così congeniato guarda solo al profitto e che risulta solamente vessatorio, specialmente verso le fasce sociali più deboli.