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martedì 30 giugno 2009

Rifondazione Caltagirone, esprime cordoglio alle vittime di Viareggio

Il circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Caltagirone, esprime infinito cordoglio alle vittime della tragedia di Viareggio, ancora una volta il sistema capitalistico del profitto sovrasta il valore dell' essere umano, per quanto tempo ancora dovremmo sopportare tutto questo, siamo con voi a gridare VERGOGNA!!!!!!!!La privatizzazione porta solo profitto ai potenti riducendo il diritto alla sicurezza quella vera e al valore inestimabile della vita!!
Ringraziamo i cittadini di Viareggio che hanno contestato il premier Silvio Berlusconi al grido di "buffone" e "vergogna" perché quella contestazione ha dato voce al sentimento di chi usa il treno quotidianamente e oggi si sente preso in giro, dopo la tragedia di Viareggio.
E' davvero una vergogna che i soldi dello Stato vengano dati, da parte del governo, solo all'Alta velocità e mai per i treni pendolari e di linea, quelli che usano normalmente i cittadini italiani, e tantomeno per la manutenzione delle reti ferroviarie. Quello di oggi non è stato un incidente causato dalla fatalità ma il frutto di decenni di politiche sbagliate fatte dalle Ferrovie e dai governi, politiche in cui Berlusconi persiste imperterrito, nonostante tragedie drammatiche come quella di oggi.

giovedì 25 giugno 2009

Rifondazione Caltagirone, attiva raccolta firme per l' Acqua Bene Comune

Il circolo di Caltagirone, avvia Sabato 27 la raccolta firme per la proposta di modifica dello Statuto Comunale, chiedendo l' istituzione dell' acqua bene comune di gestione pubblica, le firme verrano raccolte il sabato e la domenica, rispettivamente in piazza Bellini e Piazza Umberto, dalle ore 9:30 alle ore 13:00, succesivamente la raccolta verrà spostata nei quartieri con il tradizionale metodo del porta a porta, un iniziativa rilevante che vuole porre fine al sistema di monopolio capitalistico per la gestione di un bene primario per la vita di tutte e tutti, riportiamo il testo della petizione popolare:
FIRMA LA PROPOSTA POPOLARE PER LA MODIFICA DELLO STATUTO COMUNALE, PER DIFENDERE IL DIRITTO INALENIABILE AL BENE PIU’ PREZIOSO PER LA NOSTRA VITA: L’ ACQUA


Chiediamo al Consiglio Comunale di deliberare:

• Il riconoscimento anche nel proprio Statuto Comunale del diritto umano all’ acqua, che l’ accesso all’ acqua è un diritto umano universale, indivisibile e inalienabile;

Il riconoscimento anche nel proprio Statuto Comunale che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire pari dignità umana a tutti i cittadini ;

• Una serie di iniziative per promuovere una cultura di salvaguardia alla risorsa idrica e per rendere nuovamente pubblico il Servizio Idrico Integrato;

• L’ adesione ed il sostegno alle iniziative del Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’ Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” recentemente costituitosi nell’ ambito della Campagna Acqua Bene Comune (www.acquabenecomune.org)

Se non lo facciamo rischiamo ciò che già si è verificato:


1) Aumento dei costi del sevizio idrico in bolletta;

2) Peggioramento del servizio: ritardi nelle riparazioni, disservizi con i contatori, disservizi nella distribuzione, ecc.

3) Perdere l’ accesso all’ acqua 24 ore su 24;

4) Il monopolio privato del servizio idrico!

venerdì 12 giugno 2009

Europee a Caltagirone, vincitore assoluto il manifesto selvaggio

Ad ogni tornata elettorale la nostra città viene imbrattata dai manifesti elettorali abusivi. Si tratta di uno scempio, di una prepotenza e di una illegalità di fronte alla quale l’istituzione si appresta a divenire complice dei partiti e dei boss politici locali. L’articolo 8 della legge n. 212 del 4 aprile 1956, recante norme per la disciplina della propaganda elettorale, così recita: …….“Chiunque affigge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall’articolo 1 fuori degli appositi spazi è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103,00 a euro 1.032,00″; inoltre ai sensi dell’articolo 294 del codice penale “chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.

Malgrado ciò a Caltagirone, in questa tornata elettorale la quasi totalità degli spazi del servizio “Pubbliche affissioni” gestiti dai Comuni sono stati occupati da manifesti di partiti politici privi della autorizzazione conseguente al pagamento dei diritti di affissione, abbiamo verificato altresì, una esponenziale crescita del fenomeno dell’affissione di manifesti di propaganda politica al di fuori di qualsiasi spazio consentito, in particolare: cabine Telecom, cassonetti dei rifiuti, muri degli edifici, cabine elettriche, lamierato dei cantieri, etc.

Oramai da anni gli spazi di propaganda assegnati individualmente ai singoli partiti che vi partecipano, sono oggetto di sistematica affissione abusiva che impedisce, anche con la violenza, la prepotenza e le minacce, l’affissione di manifesti ai candidati ed ai partiti politici che si rifiutano di violare le leggi, penalizzando così solo determinati soggetti politici -chi vorrebbe rispettare le regole e non ha i soldi o comunque non vuole affiggere quotidianamente migliaia di nuovi manifesti per rendere visibile il suo messaggio elettorale- impedendo in questo modo ai cittadini di conoscere le diverse forze politiche e le proposte in campo.

Per quanto sopra detto si chiede di sapere:

• Se l’Amministrazione Comunale ha adempiuto ai propri doveri, di elevare le multe ai trasgressori e trasmettere alla procura della repubblica i relativi reati;
• A quanto ammonta il costo del servizio relativo agli oscuramenti effettuati dai vigili urbani dei manifesti abusivi;
• Se l’Amministrazione Comunale intende promuovere, come sempre fatto, il solito e beffardo condono affinché i prepotenti la facciano continuamente franca.

La legalità deve essere il principio ispiratore dell’azione politica di un’Amministrazione Comunale, attuato giornalmente nelle quotidiane azioni amministrative e divulgata a tutti, al fine di trasmettere ai componenti della nostra comunità, un principio e uno stile di vita.

La proposta di Rifondazione Comunista è la seguente:

si impogna ai partiti politici alle prossime tornate elettorali la consegna dei manifesti presso l' Ufficio Comunale preposto in un numero uguali agli spazi legali e consentiti, che verrano attaccati dal personale adetto del Comune;

mercoledì 10 giugno 2009

INCONTRO TRA RIFONDAZIONE COMUNISTA – PDCI – SOCIALISMO 2000


Dalla lista anticapitalista e comunista al progetto politico di aggregazione della sinistra di alternativa

Nota stampa dell'ufficio stampa del Prc-Pdci-Socialismo 2000

Oggi si è costituito il Coordinamento della lista anticapitalista e comunista formato da Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto e Cesare Salvi.

Nella riunione si è deciso di rendere stabile il coordinamento, confermando la volontà di proseguire il lavoro comune che ha dato vita alla lista: l’obiettivo è la costruzione di un polo politico dei comunisti e della sinistra, rivolto a tutte le culture critiche, autonomo dal Partito Democratico, che abbia al centro l’estensione dei diritti dei lavoratori, la tutela dell’ambiente, la pace, la democrazia e quindi l’opposizione intransigente alle politiche del governo Berlusconi e della Confindustria. Nei prossimi giorni si terranno incontri con esponenti di forze politiche, culturali e sociali per verificare la possibilità di allargare l’esperienza della lista anticapitalista e comunista al fine di dar vita ad un processo di aggregazione della sinistra di alternativa.


Dalla sconfitta rilanciare il conflitto sociale e l’unità della sinistra di alternativa


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di Paolo Ferrero
Le elezioni ci consegnano un panorama decisamente spostato a destra. A Livello europeo assistiamo alla vittoria delle forze conservatrici, ad una pericolosa crescita delle forze razziste e al crollo delle socialdemocrazie. Le forze della sinistra europea tengono con alcuni elementi di crescita ma certo non sfondano. Per adesso la crisi quindi lavora a destra, il disagio sociale si esprime principalmente fuori dalla politica – attraverso il non voto – o dentro una logica di guerra tra i poveri egemonizzata dalla destra.

In Italia assistiamo ad una sconfitta del tentativo berlusconiano di sfondamento costituzionale che ha voluto trasformare le elezioni in referendum sulla sua persona. Il plebiscito non c’è stato. La sconfitta dell’estremismo berlusconiano non si traduce però nella sconfitta delle destre che complessivamente non perdono voti. La tenuta delle destre con la vittoria della sua ala razzista e populista si accompagna ad una redistribuzione di voti nell’ambito delle opposizioni: sconfitta secca del PD, raddoppio dell’Italia dei Valori, raddoppio dell’area di sinistra che però non elegge in quanto divisa in tre. Come la Lega capitalizza a destra, Di Pietro capitalizza a sinistra sulla base di un antiberlusconismo tanto urlato quanto inconsistente sui contenuti economici e sociali.

In questo contesto due sono le urgenze su cui lavorare.
In primo luogo la costruzione di una forte opposizione sociale, politica e culturale non solo a Berlusconi ma alla politica del governo, di confindustria, delle banche e – quando serve – al Vaticano. Occorre rompere la pace sociale che si traduce in disperazione individuale ed in impotenza di fronte alla crisi. Di fronte alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro vi è una drammatica assenza di iniziativa politica e sindacale che noi dobbiamo provare a forzare. Occorre ricostruire un sano conflitto sociale per evitare che la crisi continui a produrre unicamente guerre tra i poveri e che la destra estrema continui a rafforzarsi proprio a partire dalla crisi. Su questo è necessario un salto di qualità fortissimo nel lavoro politico del partito che deve essere riorganizzato dalla testa ai piedi nella direzione del lavoro sociale, della costruzione e della generalizzazione del conflitto. Occorre passare decisamente dall’opposizione urlata ma parolaia all’opposizione sociale nel paese, alla mobilitazione contro i contenuti concreti delle politiche governative.

In secondo luogo occorre avviare una iniziativa specificatamente politica sul terreno dell’unità della sinistra. L’unità della sinistra anticapitalista che abbiamo proposto e realizzato solo parzialmente nella consultazione elettorale deve essere rilanciato. Non abbiamo potuto realizzare questo obiettivo nelle elezioni europee perché vi è chi ha preferito il rapporto con gli epigoni di Craxi all’unità della sinistra di alternativa ma non ci dobbiamo dare per vinti. Proponiamo perciò di costruire un polo della sinistra di alternativa, che a partire dal coordinamento delle forze che hanno dato vita alla lista anticapitalista e comunista si ponga l’obiettivo di costruire una rete di relazioni stabili tra tutte le forze politiche, culturali e sociali disponibili a lavorare per l’alternativa. Confronto e lavoro comune tra le forze comuniste e processo di aggregazione della sinistra di alternativa non sono processi alternativi ma due facce della stessa medaglia. Dobbiamo agire con forza questa prospettiva partendo dall’aggregazione a cui abbiamo dato vita alle europee per allargarla. Per costruire un processo di aggregazione della sinistra italiana non subalterna al PD così come abbiamo costruito una sinistra europea non subalterna alle socialdemocrazie.

Non abbiamo raggiunto il risultato che ci prefiggevamo alle europee ma abbiamo rimesso in moto il partito e lo abbiamo ridislocato nell’iniziativa politica. Si tratta ora di valorizzare il lavoro fatto producendo un salto di qualità sia nella costruzione dell’opposizione sociale che nell’iniziativa unitaria a sinistra. Dentro una crisi che stà cambiando tutto è possibile operare per un suo sbocco a sinistra. Questo è il compito dei comunisti oggi.

Rifondazione Caltagirone, ringrazia i suoi 264 elettori

Il circolo della Rifondazione Comunista, ringrazia gli elettori di Caltagirone, che il 6/7 giugno hanno tenuto SU LA TESTA e votato COMUNISTA, il circolo continuerà ad impegnarsi nel territorio per poter diventare voce del disagio sociale, avvieremo presto iniziative in difesa dei beni comuni, siamo ancora vivi nella società anche senza la presenza istittuzionale, a causa di una legge ignobile e anti-democratica voluto fortemente dal Pdl in collaborazione con Pd e IDV, nonostante tutto, la poca presenza nei media di comunicazione (1% del tempo televisivo dedicato alla lista comunista), il preciso disegno D' Alema-Vendola, che puntano alla moderazione della sinistra e alla cancellazione dei simboli che in Italia hanno garantito dignità e libertà, la bassa affluenza preoccupante che denota un fallimento della politica italiana e una distanza incolmabile tra istituzioni e cittadino, nonostante tutto questo e tanto altro, noi ci siamo e continueremo ad esserci per difendere il diritto al lavoro, il diritto alla casa, il diritto all' accesso al sapere, insomma per capovolgere questo mondo e questa Italia, governata da un corruttore e con un opposizione parlamentare buona per talk-show televisi ma assolutamente incocludente in sede parlamentare.
Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi, chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
CONTINUAMO A SEGUIRE IL SOGNO DI UN ALTRO MONDO POSSIBILE!!!!!!!!

mercoledì 3 giugno 2009

Rifondazione Caltagirone, chiede la messa in sicurezza della SP39

Il circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Caltagirone, attraverso il proprio consigliere provinciale Valerio Marletta, ha presentato un interpellanza al consiglio provinciale di Catania, per la messa in sicurezza della SP39 che collega Caltagirone con la casa circondariale in C.da Noce e Niscemi, in particolare si richiede il ripristino dell’ illuminazione nei punti più nevralgici e la scerbatura delle rotatorie, numerosi le lamentale raccolte dal circolo, soprattutto dagli abitanti della zona e dagli automobilisti che la percorrono giornalmente, la scarsa visibilità nelle ore notturne rende altamente pericoloso il tratto, il manto stradale risulta essere danneggiato in vari e lunghi tratti, la segnaletica sia verticale che orizzontale non è poco chiara e inadeguata al tratto, di seguito riportiamo, l’ interpellanza presentata dal consigliere del PRC, Valerio Marletta.
Ecco il testo dell' interrogazione:
Al presidente del consiglio provinciale di Catania
Al presidente della provincia
All'assessore ai lavori pubblici
Interrogazione a risposta scritta su Sp 39 Caltagirone- Niscemi
Premesso che:
numerosi cittadini hanno in questi giorni manifestato il disagio sempre più crescente sulle condizioni della S.P 39 che collega il comune di Caltagirone al comune di Niscemi;
che la stessa strada è un arteria d´interesse primario in quanto collega non solo i due centri abitati ma anche il resto della provincia con l'isituto penitenziario sito in località Noce;
da un sopralluogo effettuato sono evidenti le condizioni deteriorate del manto stradale che presenta numerose buche e che la strada ha subito ulteriori danni causati dalle abbondanti piogge degli ultimi mesi;
soprattutto il tratto che va dalla rotatoria della Collegiata fino alla struttura penitenziaria versa in condizioni precarie sia di collegamento viario sia di pubblica illuminazione che non risulta presente;
da mesi non viene affettuata la normale manutenzione e che la strada avrebbe bisogno quantomeno della scerbatura;
Considerato che:
La S.P. 39 è transitata ogni giorno da centinaia di automobili e mezzi della polizia penitenziaria;
lo stesso direttore del carcere mandamentale Claudio Mazzeo ha più volte manifestato il crescente disagio per gli spostamenti da e verso il penitenziario di mezzi di polizia e di comuni cittadini;
l'assessore ai lavori pubblici Ottavio Vaccaro aveva assunto pubblicamente l´impegno ad effettuare entro la fine del mese di Gennaio un´ispezione assieme ai tecnici, sulla s.p. 39 primo tratto per una valutazione oggettiva dell´intervento da compiere
Ciò premesso e considerato e auspicando interventi celeri e risolutivi delle problematiche esposte
Chiede di sapere:
il perchè la normale manutenzione non viene effettuata da mesi sulla Sp 39;
se ci sono interventi già programmati dall'amministrazione Castiglione per la messa in sicurezza della strada;
i tempi degli interventi sull'illuminazione o per qualsiasi altro intervento per la messa in sicurezza della strada qualora fossero già state prese delle decisioni in merito alla probematiche segnalate ormai da mesi.
Catania 02 Giugno 2009
Il consigliere provinciale di Rifondazione Comunista
Valerio Marletta

martedì 2 giugno 2009

SICILIA: tra scontri di potere e appetiti confindustriali

Annunciata dalle risse che hanno caratterizzato la ristrutturazione del sistema sanitario e della PA, la rottura tra Udc, PdL e autonomisti sembra senza ritorno: ma nella terra del Gattopardo tutto è possibile. La lotta furibonda per garantire affari e favori alle rispettive consorterie ha reso fino ad ora impraticabile ogni mediazione. Ma dopo le elezioni europee, ridefiniti gli equilibri, qualsiasi soluzione è possibile: la rottura definitiva, con un pezzo del Pd pronto a sostenere il disegno autonomista/milazziano; oppure la ricomposizione dell’alleanza originaria. Nell’uno e nell’altro caso i magistrati presenti in Giunta servono come foglia di fico per mascherare la vergogna di uno scontro che tiene sullo sfondo gli interessi in campo, quelli della borghesia mafiosa, e che oggi sono rappresentati su un versante dall’asse Lombardo-Miccichè-Prestigiacomo-Marcello Dell’Utri-Scajola, mentre sull’altro stanno Schifani-Alfano-Firrarello-Cuffaro-La Russa.
Lo scontro è venuto avanti nella e sulla destinazione delle risorse pubbliche.
I tagli -sanità, scuola, formazione, erogazione dei servizi sociali- sono stati fatti pagare alle fasce più deboli della popolazione, le mediazioni raggiunte hanno definito equilibri fragili, senza alcuna rottura significativa con il mondo della criminalità mafiosa. Addirittura, nella nuova Giunta regionale, è presente l’avv. Armao, indicato dal forzista Misuraca, marito di B. Cittadini, Presidente dell’Associazione dei titolari delle cliniche private. Tranquilli: la riforma sanitaria, mentre taglia posti letto e prestazioni vitali, continuerà a garantire gli interessi affaristico-mafiosi che avevano prima in Cuffaro e nell’Udc il loro rappresentante.
La proposta di Lombardo di un ‘governo istituzionale’ riporta alla memoria l'esperienza milazziana che a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta vide la formazione di un esecutivo sostenuto da pezzi della DC, dal MSI, dal Pci, dalla Confindustria isolana.
L’eredità trasmessa ci ha consegnato una sinistra devastata sul piano morale dalle pratiche consociative, e priva di un suo progetto politico alternativo.In questi mesi il Pd ha fatto la stampella di Lombardo, ne ha supportato la falsa riforma sanitaria ed ha avallato le politiche decisioniste di esaltazione delle funzioni dirigenziali, di vanificazione dei controlli e di restringimento degli spazi di rappresentanza, fino alla legge sugli enti locali che fissa uno sbarramento al 5%, come per l'Ars.
Nello scontro, la Confindustria isolana punta al superamento del cuffarismo, visto ormai come ostacolo alla destinazione, non mediata da ‘zavorre’ sociali e clientelari, dei finanziamenti.
La proposta di un governo con esponenti confindustriali sottintende un patto politico e sociale che prevede per il lavoro dipendente precarizzazione a vita, rinunce ai diritti e alle tutele in cambio di un fantomatico sviluppo: un"new deal" di devastazione ambientale, di saccheggi territoriali, di privatizzazione dei beni comuni, di ulteriori tagli a scuola, sanità e assistenza. Gli obiettivi sono dichiarati: Ponte sullo Stretto, rigassificatori, inceneritori, cementificazione selvaggia delle coste, deregolamentazione dei procedimenti edificatori. Mentre si abbandonano gli operai delle fabbriche in crisi e si accetta supinamente, magari per lucrarci sopra, la scomparsa dell’agricoltura contadina.
Il Pd è lacerato al suo interno, in una condizione di estrema subalternità al sistema di potere dominante, avendo perduto e rinnegato la cultura e la pratica dell’opposizione. Nei territori, sono ormai fatto normale le alleanze trasversali , ora con l’Udc, ora con il PdL, ora con l’MpA. Un fenomeno che coinvolge anche l’IdV. Per ora il Pd non sosterrà Lombardo, almeno formalmente.
Forti perplessità hanno perciò suscitato nell’antimafia sociale le candidature, nelle liste del Pd, di R. Borsellino, di I. Tripi, segretario regionale della Cgil, di R. Crocetta, ed ancora più la disponibilità dichiarata da quest’ultimo al confronto con Lombardo. Dopo le elezioni europee ed amministrative, la discussione sarà sicuramente ripresa. Emerge comunque una indeterminatezza, dietro cui stanno spinte politiche e culturali diverse, tra queste il vedere con favore la formazione di una Lega del Sud, considerata necessaria nel gioco delle alleanze per contrastare lo strapotere del PdL. Su questo versante stanno i dalemiani e, nei mesi passati, hanno mostrato interesse al confronto alcuni ambienti, quelli più legati alla presenza istituzionale, di SeL.
Il ‘governo istituzionale’ è una iattura da respingere fermamente: distruggerebbe gli spazi del conflitto sociale, della partecipazione e dell’alternativa, condannando la domanda dei bisogni sociali e la rivendicazione dei diritti alla delega, alla rassegnazione o ad una nuova stagione delle clientele: esso può passare solo se il Pd lo consentirà.
Occorre avviare da subito una risposta d’opposizione democratica nei territori, con le forze dell’antimafia sociale e dell’anticapitalismo.La grande manifestazione di Siracusa contro il G8 Ambiente ha dimostrato che alleanze sociali e progetto per un’alternativa di sinistra hanno gambe e potenzialità non minoritari. Ad una condizione: prendere atto che il centrosinistra che non c’è più.

Mimmo Cosentino