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martedì 22 novembre 2011

L'acqua non si tocca, è un diritto!

Le incompiute di Caltagirone, Rifondazione denuncia

L'area di Protezione civile è nel degrado. Collaudo ok, ma la consegna può attendere. La denuncia di Rifondazione.

  • Domenica 20 Novembre 2011
  • Catania (Provincia),
  • pagina 48

A Caltagirone l'area di Protezione civile di via Cristoforo Colombo sta subendo una strana metamorfosi: da area pubblica a «prateria», ma da destinare a pascolo. Dal Municipio rispondono che «è nell'interesse del Comune disporre di questo sito, che rappresenta uno snodo importante per la città, al fine di creare una struttura, da utilizzare per manifestazioni ed eventi di forte richiamo».
Intanto, cancelli aperti, illuminazione pubblica in tilt e, soprattutto, erbe infestanti alte quasi un metro.
A distanza di circa due anni dall'ultimazione dei lavori - costati 1 milione e 800mila euro - l'opera è rimasta nell'anonimato. Un anonimato che è ruotato, nel corso degli ultimi 20 mesi, attorno ad attese legate a collaudi e ultimazione di procedure, mentre di cerimonie d'inaugurazione nemmeno l'ombra.
L'assessore all'Urbanistica, Domenico Palazzo, precisa che «la colpa è della Protezione civile, che non avrebbe definito un adempimento» non meglio precisato e che il Comune è «in stretto contatto con la Protezione civile di Catania per rimuovere ogni causa ostativa all'auspicata consegna della struttura».
La problematica è stata sollevata ancora una volta dagli esponenti della segreteria cittadina di Rifondazione comunista (Prc). «Già lo scorso giugno - dichiara il segretario di Prc, Gigi Cascone - alle nostre ultime sollecitazioni, l'amministrazione comunale ha sempre fornito risposte aleatorie, non precisando mai se quest'opera pubblica sarebbe stata restituita alla collettività, o meno. A vederla, a dire il vero, sembra un'area da adibire a pascolo e non a fini di pubblica utilità, manco a dirlo, in caso di calamità».
In questo caso, l'assessore Palazzo ha assicurato che «a giorni, compatibilmente con le condizioni atmosferiche, sarà realizzato un consistente lavoro di scerbatura, per restituire decoro all'intero sito».
I riferimenti di Prc sono all'attuale mancato funzionamento dell'impianto d'illuminazione pubblica, che è caratterizzato da una e più torri faro e altri sistemi illuminanti, che sono tutti al buio. Il secondo aspetto posto in evidenza è che, già da tempo, non sono più presenti delle apposite colonnine, nelle quali erano allocati gli allacciamenti delle reti, idrica ed elettrica. «Le colonnine - risponde l'assessore Palazzo - sono state rimosse, in via precauzionale, al fine di evitare spiacevoli fenomeni di furto».
Le vicissitudini di quest'opera pubblica si trascinano ormai da circa otto anni. «Abbiamo sollecitato i Dipartimenti di protezione civile di Catania e Palermo - conclude l'assessore Palazzo - L'opera è stata collaudata. Stiamo definendo alcune procedure, ma manca un ultimo adempimento. Ci rendiamo conto che questa situazione ci impone di intervenire con un piano di pulizia straordinaria che sarà attuato a breve».
GIANFRANCO POLIZZI

domenica 2 ottobre 2011

Da area verde a .... distributore di benzina

Rifondazione comunista accusa: «Il Consiglio? Superficiale». Replica l'assessore Palazzo: «Scelta legittima»

  • Sabato 01 Ottobre 2011
  • Catania (Provincia),
  • pagina 50
Da area vincolata a verde sportivo a... prossima costruzione di una stazione di servizio di carburanti. Lo scenario di questo provvedimento - deliberato prima dal Consiglio comunale e dopo dall'Amministrazione - è uno spazio inutilizzato del tratto finale di via Madonna della Via, una zona centralissima della città, ad alta densità abitativa e commerciale. A denunciare questo stato di cose sono gli esponenti della segreteria cittadina di Rifondazione comunista (Prc) di Caltagirone. Alla base della polemica si pone, come unica contestazione, la scelta di sottrarre un'area urbana a fini prettamente sociali, per destinarla a un'attività commerciale a rischio. Quanto detto perché la stazione di servizio dovrebbe sorgere a ridosso di condomini residenziali e attività commerciali.
L'assessore comunale all'Urbanistica, Domenico Palazzo, nel suffragare «la piena legittimità degli atti adottati» ritiene che «alla luce delle nuove disposizioni della Finanziaria, i Comuni sono obbligati a reperire aree, per questa tipologia di servizi. In particolare per i distributori di carburante ricedenti nel centro storico che, secondo le norme, dovranno essere trasferiti».
Botta e risposta, dunque, per la futura costruzione di un'area di servizio, il cui importo a base d'asta consentirà al Comune d'introitare una somma pari a circa 500 mila euro. La stazione di servizio dovrà sorgere su di un'area, la cui superficie è di 4 mila 144 metri quadri.
«Non contestiamo la legittimità del provvedimento in senso stretto - dichiara il segretario di Prc, Gigi Cascone - bensì la superficialità, con cui il Consiglio comunale ha autorizzato, per di più all'unanimità, una decisione così importante. Il Consiglio, peraltro, è l'unico organo deputato al controllo ma, in questo caso temiamo che, forse, avrebbe dovuto richiamarsi a un precedente regolamento che, di fatto, vieta la costruzione di rifornimenti nel centro abitato».
Risponde l'assessore comunale all'Urbanistica, Domenico Palazzo: «Nel quadro della revisione del Prg e nel rispetto della legge, abbiamo scelto di utilizzare al meglio questo spazio, dotando quest'area di un importante servizio. Caltagirone, negli ultimi venti anni si è contraddistinta, per un graduale e costante incremento degli spazi verdi, nella misura, almeno del 10 per cento ogni anno». Il 20 ottobre ci sarà la gara d'appalto (metodo delle offerte segrete) per individuare il privato che dovrà acquisire l'area.

sabato 20 agosto 2011

La manovra di Rifondazione Comunista

Indignati a favore della patrimoniale

Noi sottoscritti cittadini italiani siamo indignati.
Il governo, con la scusa della crisi economica e della speculazione, vuole demolire lo stato sociale, i diritti dei lavoratori, la democrazia nel paese.
Il tutto per difendere privilegi e grandi ricchezze.

Noi proponiamo una politica economica rovesciata, a partire da:


Tassa sui grandi patrimoni al di sopra del milione di euro.
Lotta all'evasione fiscale, facendo pagare per intero le tasse a chi ha usato lo scudo fiscale
Dimezzare le spese militari. Basta con la guerra in Afghanistan e in Libia
Dimezzare gli stipendi delle caste e mettere un tetto agli stipendi dei manager
Le aziende che delocalizzano devono restituire i finanziamenti pubblici
Bloccare le grandi opere inutili come la TAV e il Ponte sullo
Stretto e usare quelle risorse per un grande piano di sviluppo delle energie alternative e di riassetto idrogeologico del territorio.



Clicca sul link sottostante per firmare la petizione:

http://www.petizionionline.it/petizione/indignati-a-favore-della-patrimoniale/4941

venerdì 19 agosto 2011

Pista ciclabile, la denuncia di Rifondazione

Servizio tg videomeditteraneo

http://youtu.be/DbMJ4YiEX4Q

Pista ciclabile, chi l'ha vista?

Caltagirone. Il percorso riservato ai ciclisti invaso da cumuli di immondizia

Benvenuti nella pista dei rifiuti

  • Giovedì 18 Agosto 2011 . Catania (Provincia), pagina 42


La pista ciclabile Caltagirone - San Michele di Ganzaria è rimasta abbandonata nel degrado. Un degrado lungo circa 10 km. Ai rifiuti, mobili, suppellettili posti all'ingresso, fanno da contorno siringhe e micro discariche di pneumatici dismessi. Il problema di fondo è che la struttura è indicata nelle guide turistiche.
Turisti e cicloamatori, specie del Nord Italia, appena giunti, fanno marcia indietro e tornano da dove sono venuti. Un pessimo biglietto da visita, peraltro suffragato da commenti ovvi e immaginabili. Come se non bastasse, la struttura esistente è stata dichiarata ammissibile a finanziamento di 3 milioni di euro, per realizzare un nuovo tratto: dal centro abitato di Caltagirone sino all'attuale ingresso di località Salvatorello. Da qui la denuncia politica degli esponenti di Rifondazione comunista (Prc).
«L'opera, finanziata a suo tempo con i Patti territoriali costò allora 4 milioni di euro - dichiara il segretario di Prc, Gigi Cascone -. Oggi ci chiediamo che senso ha inserire questa pista impraticabile nelle guide turistiche. E poi come s'intende gestire questo secondo finanziamento di altri 3 milioni, per realizzarne un nuovo tratto. Questo è spreco di denaro pubblico. Pertanto, chiediamo all'ente erogatore dei fondi di vigilare sull'utilizzo degli stessi».
Inoltre la pista passa su un ponte che, ai profani, appare pericolante e non esistono nemmeno barriere protettive nei tratti in cui sono presenti dirupi. Dal Municipio di Caltagirone hanno risposto che «il nuovo finanziamento rientra nell'ambito dei fondi Por 2007-2013» e che «il Comune di S. Michele di Ganzaria ha presentato ricorso, perché non ammesso a finanziamento». Va aggiunto che è stato, però, finanziato anche un tratto, da S. Michele a Piazza Armerina, da realizzare ex novo.

GIANFRANCO POLIZZI

venerdì 22 luglio 2011

IL DECLINO DI CALTAGIRONE

Il declino di Caltagirone

L’amministrazione Pignataro nuoce gravemente ai cittadini, producendo queste politiche fallimentari:

· CIMITERO: Con la privatizzazione le tariffe sono aumentate in maniera spropositata, il costo dei loculi è tra i più alti d’Italia, la gestione privata ha portato ad un vero e proprio monopolio del “caro estinto”, escludendo le maestranze locali;

· SPAZZATURA: Nonostante l’attivazione della raccolta differenziata non si applica la TIA, le bollette sono tra le più care d’Italia, mancano le isole ecologiche, senza nessun ritorno in bolletta per i cittadini, gli anziani sono sempre i più colpiti;

· ACQUA: Dopo il Si al referendum, la SIE continua in maniera illegittima ad inviare bollette ai cittadini, il sindaco in qualità di vice-presidente dell’Ato acque continua a difendere la privatizzazione, l’acquedotto è un colabrodo così come le reti fognarie del centro storico, le tariffe sono altissime e si paga pure l’aria;

· LAVORO: La principale attività della nostra città, la ceramica, è al collasso, molte botteghe chiudono, altre lo faranno, centinaia di posti di lavoro sono a rischio, così come tutto il settore artigianale, l’amministrazione in questi anni ha abbandonato le politiche del lavoro;

· STRISCE BLU: Ormai sono ovunque, nonostante la loro illegittimità, un altro balzello nei confronti del cittadino, inaccettabile quelle poste senza alcun vincolo nelle vicinanze di ospedale e pubblici uffici;

· PRIVATIZZAZIONI: Musei che seguono logiche di profitto e non bene pubblico della città; attività sportive solo a pagamento negando spazi di libero accesso ai cittadini; parcheggio S.Stefano opera “necessaria” e “condivisa” per la chiusura del centro storico, costruito per scopi commerciali e non di servizio alla città ; storiche strutture assistenziali “pubbliche” come l’IPAB condannate ad una lenta agonia per favorire il settore dell’assistenza privata.

· VIABILITA’ e STRADE: Pessime condizioni delle principali arterie stradali vedi le circonvallazioni, le strade di collegamento della città completamente abbandonate, piene di buche e erbacce, il piano del traffico tanto esaltato non viene attuato, trasporti pubblici inefficienti;

· VERDE PUBBLICO: La villa comunale fiore all’occhiello della nostra città è nel degrado, nonostante il lavoro profuso dai nostri giardinieri, vialetti inaccessibili, la caratteristica pavimentazione (cuticchie) è stata barbaramente asfaltata, la mancanza di attenzione l’ha trasformata in un luogo estraneo alla città, chiudendo anche gli spazi per i bambini;

Siamo stanchi di tutto questo è ora di dire BASTA, noi abbiamo una visione diversa rispetto all’attuale amministrazione e a questo consiglio comunale, sordi alle necessità e alle problematiche della città, auguriamo buone vacanze ai nostri concittadini, al ritorno, insieme a chi vuole cambiare lo stato attuale delle cose, costruiamo l’idea di un’altra Caltagirone possibile all’ attuale amministrazione e ai partiti che la sostengono (PD-SEL-IDV-PSI-PDL).

PIGNATARO DIMETTITI

Un’altra Caltagirone è possibile

domenica 3 luglio 2011

Cascone (Segr.PRC-Caltagirone): "Via cavallitti nel degrado"

I "dimenticati" di via Cavallitti dopo il dissesto solo l'abbandono

  • Sabato 02 Luglio 2011 * Catania (Provincia),pagina 53


Nel centro storico di Caltagirone, gli abitanti di via Cavallitti e dei percorsi adiacenti protestano per il mancato avvio dei lavori di risanamento urbanistico e per le condizioni di degrado ambientale in cui versa la zona che, da due anni, fu sgomberata a seguito di crolli provocati da un rilevante dissesto idrogeologico. Il segretario di Prc, Gigi Cascone, che costituì un comitato spontaneo contrattacca: «Il degrado persiste e lamentiamo la mancanza di risposte e di attenzioni delle istituzioni competenti».
Dal Municipio rispondono che «è stato avviato l'iter delle gare d'appalto, che sfoceranno in due consistenti investimenti economici pari a oltre 2 milioni e 800 mila euro». Ai residenti queste rassicurazioni non bastano e rilanciano la questione, ponendola però sotto un aspetto igienico-ambientale.
«In due anni - dice la residente Raffaella Bizzini - notiamo erbe alte come arbusti, ratti a spasso e perfino alberi di fico nati spontaneamente. Tutto questo è degrado. Siamo stanchi di subire».
Lina Giuliano, altra residente, ripropone i problemi delle famiglie sgomberate: «Siamo stati sgomberati per sei mesi - dice - ma ne sono passati 18 e non abbiamo mai saputo quando potremo ritornare a casa. Oggi siamo evacuati e abbandonati».
Cuore pulsante del quartiere è una rivendita di tabacchi, uno dei pochi punti di riferimento commerciali, gestito da Salvatore Gulino: «I cittadini - dice - come pagano le tasse rivendicano i loro diritti. Vorremmo pure che fosse sistemata la zona come è giusto che sia, almeno in un paese civile».
L'ennesimo problema segnalato riguarda il pagamento dell'Ici. Alcuni ne chiedono l'esonero. «Siamo costretti a pagare l'Ici - dice Gaetana Primo, residente - per immobili che sono sì di nostra proprietà, ma che non possiamo né abitare, né fruire occasionalmente. Chiediamo quindi l'esonero del pagamento della tassa in deroga al regolamento». Su questa richiesta, dal Municipio hanno risposto: «La richiesta sarà oggetto di un'attenta valutazione, per verificarne la realizzabilità».
Un'ultima segnalazione riguarda la presenza di ratti: «Qui - dice Cinzia Bizzini - i topi proliferano e i gatti fanno andirivieni con i topi catturati».
L'assessore comunale alle Politiche ambientali, Enzo Stefano: «Sono stati effettuati più interventi di disinfestazione, sia ordinari che straordinari, oltre che di derattizzazione, ultima in via Favitta, pochi giorni fa. Se è necessario, siamo pronti a intervenire».
La questione è sollevata e sostenuta dagli esponenti di Prc: «La gente chiede chiarezza - dice il segretario Gigi Cascone - in ordine agli interventi da realizzare, ma vuole vivere in condizioni igieniche favorevoli e non più nel degrado».
Conclude l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Mario Polizzi: «L'iter di due gare d'appalto è stato avviato, per due consistenti interventi: l'uno in via Cavallitti di 1,5 milioni di euro, per la riqualificazione urbana (erogato dal Dipartimento regionale alla Famiglia) e l'altro nella vicina via Pisciaro di 1 milione e 330 mila, per recupero immobili destinati a ospitare un centro polivalente per l'accoglienza di famiglie in condizioni di disagio. Attendiamo l'ultimo nullaosta dalla Regione per indire la gara. Abbiamo fatto tutto ciò che è di nostra competenza e torneremo a sollecitare la Regione per fare il più in fretta possibile».
GIANFRANCO POLIZZI

sabato 2 luglio 2011

Strisce blu, è ora di dire basta!



Comunicato stampa

Illegittimità dei project financing e delle strisce blu nei comuni di Giarre e Caltagirone


Il Circolo di Rifodazione Comunista di Fiumefreddo di Sicilia e il Circolo di Rifondazione Comunista di Caltagirone, già promotore dell’iniziativa, hanno deciso di lanciare un appello per una “comune” battaglia di civiltà: l’illegittimità delle strisce blu.

Entrambi i circoli provengono da esperienza diretta sul proprio territorio di realizzazione e completamento di parcheggi multipiano realizzati in project financing (Giarre-Caltagirone) e il conseguente affidamento per 30 anni a Caltagiorne e per 40 anni a Giarre degli stalli blu a pagamento delle città.

Tali discutibili contratti tra le amministrazioni e la società di gestione sono solo un esempio di come l’illegittimità e gli interessi imprenditoriali siano prevaricanti della legge e dei diritti morali, civili e penali dei cittadini che continuano ad essere vessati senza alcuna possibilità di difesa.

La Cassazione ha emesso un’importante sentenza (la n. 116/2007), ispirata dal Codice della Strada, articolo 7 comma 8:

la quale sostiene in sunto: nei centri urbani – ad esclusione delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e da quelle di particolare rilevanza urbanistica – gli amministratori comunali hanno l’obbligo di realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posteggi a pagamento a fascia oraria

Palesemente la realtà è totalmente diversa e raramente esistono aree di sosta libera nelle immediate vicinanze delle strisce blu, eventualmente regolamentate con disco orario al fine di favorire la turnazione della sosta.

Inoltre l’articolo 7 del Codice della Strada al comma 7 recita:

I proventi dei parcheggi a pagamento, in quanto spettanti agli enti proprietari della strada, sono destinati alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la viabilità urbana.

Ad oggi non abbiamo visto alcun miglioramento della viabilità, nelle nostre realtà e non è dato sapere come i proventi vengano ripartiti tra ente gestore e ente proprietario della strada.

Il Codice della Strada è chiarissimo all’ Art.7 comma 6 del Codice della Strada

“le zone destinate al parcheggio a pagamento devono essere obbligatoriamente ubicate al di fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico

Salvo rare eccezioni in nessun caso la dislocazione degli strisce blu è fuori dalla CARREGGIATA, come sentenziato dal Giudice di Pace di Roma, dott. Romano (sentenza n° 16237 27 marzo 2006)

Con tale provvedimento è possibile fare ricorso alle multe per divieto di sosta nelle strisce blu, tramite Giudice di Pace, con conseguente annullamento del verbale, contestandone l’illecito per i motivi sopracitati!!!

Crediamo sia fondamentale fare un appello alle associazioni di Categoria e di Consumatori, alle forze Politiche e alla Società Civile, nell’interesse dei cittadini e del nostro territorio.

Non è possibile tacere e pagare e infine pagare per un servizio totalmente inesistente, che così congeniato guarda solo al profitto e che risulta solamente vessatorio, specialmente verso le fasce sociali più deboli.

lunedì 13 giugno 2011

QUROUM RAGGIUNTO, GRAZIE CALTAGIRONE!

I referendum sono tutti validi, il quorum è stato raggiunto, il 57% degli italiani si è recato a votare, anche a Caltagirone, il quorum è superato il 54,5% si è recato alle urne un chiaro messaggio anche alle politiche di privattizzazione dell'amministrazione comunale, speriamo che questo risultato colpisca al quorum!

domenica 5 giugno 2011

«L'emporio di Palazzo Reburdone»

Caltagirone. Anche un centro Caf nello storico immobile: Rifondazione denuncia

Sabato 04 Giugno 201 Fonte La Sicilia Catania (Provincia) pagina 45

Lo storico Palazzo Reburdone, ai più noto anche come «Palazzo ceramico», entra nel vortice di vibranti polemiche. Da polo culturale a locali notturni (pub), punto vendita di prodotti tipici alimentari, sede di enti, aziende e consorzi di ceramisti e, adesso, all'interno degli spazi museali, è spuntato anche un Centro di assistenza fiscale (Caf).
Dal retro dell'edificio sventola la bandiera della Coldiretti. Questa, per certi versi, la cosiddetta «goccia» che ha fatto traboccare il vaso. A denunciare questo stato di cose è il segretario cittadino di Prc, Gigi Cascone che, nel non lesinare critiche, chiede la «verifica dei contenuti del bando comunitario relativo alla concessione del finanziamento», attraverso cui si pervenne al recupero di questo prestigioso immobile.
Insomma, una sorta di inchiesta politica che, a farla breve, ha creato, quanto ai punti di vista, forti contrapposizioni. Per di più fra due forze politiche della coalizione di Centrosinistra. «L'immobile - denuncia Gigi Cascone di Prc - era destinato a sede museale, ma è adesso divenuto un emporio che accorpa uffici, sindacati, empori e mercato di prodotti tipici alimentari. La Comunità europea che erogò i fondi chissà che giudizio potrebbe esprimere». Gli esponenti di Prc, fra le loro proposte avrebbero voluto che lo stabile servisse a valorizzare la ceramica di Caltagirone e i suoi artigiani.
Palazzo Reburdone è un imponente edificio che si erge ai piedi della Scala di S. Maria del Monte. Lo stesso è dotato di ampi spazi, di una moderna e funzionale sala convegni, oltre a vari servizi che, indirettamente, contribuiscono ad accrescere l'offerta turistica. La gestione di Palazzo Reburdone è stata affidata, dall'amministrazione comunale, a un Consorzio. Le sale espositive sono curate dalla direzione dei Musei civici di Caltagirone.
Gianfranco Polizzi

martedì 24 maggio 2011

Palazzo Reburdone, il museo c'è ma non si vede



COMUNICATO STAMPA

Il Palazzo Reburdone continua ad essere maltrattato, apprendiamo che dopo le sedi di enti, aziende e consorzi, il punto vendita di prodotti tipici siciliani ed il pub ecco spuntare all’interno del “museo” un CAF.

Lo storico palazzo cittadino era destinato a sede del museo contemporaneo della ceramica, ma di questo rimangono solo le briciole, il resto della struttura continua ad essere utilizzato per scopi differenti a quelli per cui era stato pensato, un bene pubblico che viene snaturato dall’amministrazione comunale che continua nella sua folle politica della privatizzazione di tutto ciò che è pubblico in questa città.

Ci chiediamo cosa ne pensa la Comunità Europea, erogatrice dei fondi per la ristrutturazione.

Riteniamo che questa struttura poteva divenire fiore all’occhiello della nostra città se solo si fosse tenuto conto del progetto iniziale e se non si fosse intervenuto con modifiche e cambiamenti di destinazione d’uso.

In un momento di grave crisi economica, che colpisce la principale fonte di lavoro della nostra comunità, il comparto ceramico, invece di valorizzare l’intero settore si continua a svilire la natura del nostro patrimonio inserendo all’interno del “museo” la sede di un sindacato.

Forse nel bando europeo e nei finanziamenti vi era anche la bandiera della Coldiretti?

Chiediamo pertanto una risposta all’amministrazione comunale sulla destinazione di questa struttura, e se questa deve essere considerata ancora pubblica o privata.

Rifondazione Comunista continuerà nella sua battaglia fino a quando non sarà fatta chiarezza, lanciamo un appello alle organizzazioni sindacali, di categoria e a tutti gli artigiani affinché venga restituito alla città un bene pubblico che possa essere fonte di sviluppo turistico ed elemento di rilievo nella conoscenza della millenaria tradizione della lavorazione della ceramica, valorizzando le nostre maestranze e diventando volano di rilancio per la nostra economia.




Caltagirone, 08/01/2011

Il segretario del circolo

Gigi Cascone

domenica 22 maggio 2011

Casa del teatro quale futuro?

La Casa del teatro del rione Semini di Caltagirone, nonostante l'avvenuta ultimazione dei lavori, non è ancora fruibile

L´ex macello del rione Semini che ospiterà la Casa del teatro


La Casa del teatro del rione Semini di Caltagirone, nonostante l'avvenuta ultimazione dei lavori, non è ancora fruibile. L'immobile, un tempo ex macello, dovrebbe essere utilizzato dal quartiere e dalle associazioni culturali per lo svolgimento di attività sociali. L'intero corpo edilizio, recuperato da almeno un anno con un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro, è stato salvato dal degrado, ma non è ancora al servizio della collettività.
A denunciare questo stato di cose è Gigi Cascone, segretario cittadino di Rifondazione comunista (Prc), che, nel sollecitare all'amministrazione comunale il completamento definitivo, ha stigmatizzato le forze politiche del Consiglio comunale che - a suo dire - non si fanno carico del problema.
«A Caltagirone si vive ormai di lassismo politico - denuncia Cascone - Non si può rimanere insensibili quando vengono spesi soldi della collettività e le opere attese rimangono solo scatole vuote di cemento».
La cronistoria del teatro risale agli anni '90, anni in cui perse la funzione di macello per la crescente espansione abitativa del luogo. Dopo la dismissione, negli anni 2000 si cominciò a parlare di recupero funzionale. Così, furono intercettati i primi fondi pubblici e, nel 2006, iniziarono i lavori di recupero, suddivisi in tre tranche di finanziamento, una delle quali grazie alla contrazione di un mutuo di circa 900mila euro. Il corpo edilizio è stato quasi interamente recuperato. L'ultimo scoglio da superare riguarda il completamento degli arredi, ovvero delle forniture di palco e poltrone.
«E' in fase di espletamento - dice l'assessore comunale all'Urbanistica, Domenico Palazzo - la gara d'appalto relativa alla dotazione degli arredi. L'ultima tranche comporterà una spesa di poco più di 100mila euro».
«Il sito - conclude l'assessore Palazzo - è anche dotato di spazi esterni, peraltro recuperati che, unitamente al teatro, accresceranno le potenzialità di questo stabile. Gli interventi conclusivi sono in dirittura d'arrivo. Doteremo il quartiere di un teatro di 200 posti e di spazi aperti fruibili pari a circa 500 metri quadri».
GIANFRANCO POLIZZI


19/05/2011

sabato 14 maggio 2011

No alla chiusura della stazione di granicoltura a Caltagirone

COMUNICATO STAMPA

Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia

Soppressione, accorpamento, tutto e il contrario di tutto per non dire niente.

Si pensa a sopprimere gli enti inutili e fra questi ci va di mezzo un istituto che nel proprio bilancio non è mai stato in passivo.

In un momento di crisi strutturale dell'intero comparto cerealicolo, in cui la ricerca potrebbe dare risposte concrete per il rilancio del settore, si pensa a tagliare fondi e non si dice la verità sui giochi di potere trasversali per il controllo degli enti pubblici.

In una Sicilia guidata da un governo illegittimo, PD-MPA, viene presentato un maxi emendamento che con toni populisti cerca di fare solo consensi vendendo la solita storia del taglio agli sprechi e si getta nel calderone una realtà d'eccellenza della nostra regione.

Ben vengano le iniziative a tutela della Stazione di Granicoltura da parte di amministratori locali e parlamentari regionali ma è necessario spiegare che le ultime iniziative di accorpamento o di soppressione vengono proprio da quel partito che si vanta di difendere il territorio.

Rifondazione Comunista da sempre sensibile ai problemi della ricerca denuncia l'inefficacia di questa operazione affrettata e poco studiata.

ta l'importanza dell'argomento tale decisione non può arrivare con un emendamento in finanziaria, la strada percorribile è quella di fare crescere l'istituto attraverso la sua vera natura, ovvero quella del consorzio fra enti pubblici, con garanzia di continuità nel finanziamento pubblico. Ciò consentirebbe il prosieguo degli studi in corso, l'esistenza in vita della struttura, il mantenimento degli standard occupazionali degli operai e dei ricercatori e un ritorno economico per l'agricoltura siciliana.