Cerca nel blog

sabato 4 dicembre 2010

Palazzo Reburdone, che cos'è?

COMUNICATO STAMPA

La Confartigianato e il circolo di Rifondazione Comunista di Caltagirone, chiedono di sapere dall'amministrazione comunale, le motivazioni che hanno portato al cambio di destinazione d'uso del palazzo denominato erroneamente ceramico ma storicamente conosciuto come palazzo Reburdone, una struttura pubblica gestita da privati che non pratica attività inerenti a museo, motivo per cui furono erogati i finanziamenti europei, all'interno si svolgono attività commerciali, come mostra mercato, utilizzando il marchio DECOP in maniera irregolare, un bar, un disco pub notturno con organizzazione di feste private che nulla hanno a che vedere con attività culturali e col museo e per finire la sede di più società. Una struttura pubblica che poteva essere risorsa turistica per la città, viene trasformato in un centro commerciale, snaturando il finanziamento ottenuto vincolato alla creazione di un museo contemporaneo della ceramica con attività annesse che non vengono svolte, crediamo che questo sia un atto grave che danneggia l'immagine della città di Caltagirone e la priva di un bene pubblico importante per lo sviluppo turistico, un ennesima occasione persa, in un momento in cui l'attività principale della nostra città il turismo e la ceramica, vivono un tragico momento di paralisi economica che stanno portando alla chiusura di botteghe o alla riduzione di lavoratori,anziché investire in risorse si continua a distruggere l'attività turistica non creando attrazione e sostegno, chiedendo all' amministrazione un urgente incontro, ci impegneremmo a far valere le ragioni dei tanti ceramisti, dei commercianti e di tutti coloro che del turismo vogliono farne risorsa per lo sviluppo economico e culturale della nostra città, per tutti.

Caltagirone, 02/12/2010


Pres. Confartigianato Caltagirone

Francesco Navanzino

Segretario PRC-Caltagirone

Gigi Cascone



mercoledì 1 dicembre 2010

L'acqua è di tutti, il sindaco Pignataro forse questo non lo sa...

COMUNICATO STAMPA

Esprimiamo soddisfazione per la decisione presa dal consiglio provinciale, su proposta del PRC-PdCI di impegnare l’amministrazione provinciale affinché si attivi per la fuoruscita dell’Ente dalla SIE Spa, gestore unico del servizio idrico dell’intera provincia.

La SIE, infatti, è stata dichiarata illegittima con sentenza n. 589 del 27/10/2006 del CGA, che ha annullato importanti atti amministrativi riguardanti la costituzione e l’attività della società mista S.I.E. spa, ed in particolare:

1) Deliberazione n. 4 del 24/01/2004 con la quale l’assemblea del Consorzio Ambito Territoriale Ottimale 2 – Acqua Catania ha deliberato l’affidamento diretto del servizio idrico integrato alla società mista a prevalente capitale pubblico, Servizi Idrici Etnei s.p.a., perché in contrasto con le procedure comunitarie in materia di appalti e servizi e concessioni che prevedono l’affidamento del servizio attraverso l’indizione di una gara ad evidenza pubblica.
2) Deliberazione n. 37 del 17/08/2004 con la quale il Consiglio Provinciale di Catania ha approvato lo statuto e l’atto costitutivo della società Servizi Idrici Etnei spa.
3) Deliberazioni n. 7, 8, e 9 dell’assemblea del Consorzio ATO 2 – Acqua Catania e riguardante l’autorizzazione alla SIE spa di indire la gara per la scelta del socio privato, successivamente all’affidamento del servizio idrico integrato.
4) Delibera n. 2 del 31/05/2005 dell’assemblea del consorzio ATO 2 – Acqua Catania di conferma della titolarità del servizio idrico integrato alla SIE spa.

Il Comune di Caltagirone aveva ragione ad opporsi a tale cessione ma, ci chiediamo come mai l’amministrazione Pignataro non abbia continuato il ricorso a suo tempo iniziato, per quale motivo il Sindaco, membro del C.d’A. dell’ATO Idrico, non abbia chiesto lo scioglimento della società SIE per tutelare tutti i cittadini del calatino e della provincia di Catania, ma anzi è stato fra i primi amministratori della provincia a cedere il servizio alla SIE e a forzare sulla cessione dei propri impianti alla suddetta società.

Auspichiamo che il Sindaco Pignataro e le forze politiche che sostengono la sua giunta (PD;IDV;SEL;PSI) accolgano le sentenze del TAR e pongano in essere tutte le procedure per la ripubblicizzazione dell’acqua nel nostro comune, appoggiando i comuni del calatino che finora hanno con coraggio difeso le richieste dei propri cittadini sulla gestione pubblica di un bene inalienabile come l’acqua.

Caltagirone, 01/12/2010

Il segretario del circolo

Gigi Cascone